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Cervicobrachialgia

La cervicobrachialgia è una condizione abbastanza comune che provoca un dolore nelle parte cervicale che si irradia lungo il braccio e può arrivare fino alla mano.

Di solito questa patologia è unilaterale ed i sintomi vanno dal bruciore al formicolio e parestesia della mano o di alcune dita. È una patologia che ha un’epidemiologia molto diffusa e non si differenzia tra soggetti maschi e femmine, può essere di origine congenita o acquisita. Colpisce solitamente i soggetti con età compresa tra i 30 e 55 anni, mentre è rara nei pazienti giovani. Le cause della cervicobrachialgia sono dovute ad una compressione di una radice nervosa all’uscita della colonna cervicale oppure da una compressione del plesso brachiale.

Plesso brachiale
un po’ di anatomia

Il plesso brachiale rappresenta la rete nervosa preposta all’innervazione, sia sensitiva che motoria, dell’arto superiore (il braccio), che controlla i muscoli della spalla, del braccio, del gomito, del polso, della mano e delle dita. Si tratta di radici nervose che, all’uscita della colonna cervicale, si intrecciano e si ramificano per formare i 5 nervi principali dell’arto superiore e sono:

  • Nervo Muscolocutaneo
  • Nervo Mediano
  • Nervo Ulnare
  • Nervo Ascellare
  • Nervo Radiale

Secondo il livello di compressione della radice nervosa, la localizzazione della sintomatologia cambierà. La cervicobrachialgia C5 vede come origine la radice nervosa presente tra le vertebre C4 e C5 caratterizzato da fitte al bicipite. Cervicobrachialgia C6 interessa la radice nervosa tra C5 e C6 manifestando dolore nel braccio, avambraccio e pollice della mano. Infine la cervicobrachialgia C7 vede manifestare il dolore nella parte posteriore del braccio, avambraccio fino al dito medio della mano.

Vertebre e Colonna Vertebrale

La causa della
cervicobrachialgia

Le cause della cervicobrachialgia sono numerose e interessano il sistema nervoso. Tra queste vi è la compressione della radice nervosa causata da una protrusione, ernia discale, una diminuzione dell’altezza del disco.

Di conseguenza del forame intervertebrale, una stenosi del canale midollare, lo schiacciamento nervoso provocato dalla clavicola che è posta più bassa della prima costola, una compressione dovuta ad una dimensione esagerata dei processi trasversi della prima vertebra dorsale (sindrome dello stretto toracico), oppure formazione di aderenze lungo il tessuto connettivo che intrappola le terminazioni nervose e provoca dolore irradiato.

La causa più comune in caso di cervicobrachialgia rimane la compressione della radice nervosa causata da l’ernia del disco o la protrusione. Possiamo definire quest’ultima condizione come una delle prime fasi dell’erniazione. In tal caso il nucleo polposo migra verso l’esterno ma resta ben intrappolato nell’anello fibroso senza lesionarlo. Questa escrescenza può lo stesso premere sul midollo o sui nervi spinali provocando dolore cervicale e brachiale. La discopatia cervicale interessa maggiormente i dischi posti tra le vertebre C4-C5, C5-C6 e C6-C7, tutte vertebre alla base del collo. È invece impossibile soffrire di questo disturbo per le vertebre C1-C2 poiché non presentano il disco intravertebrale che potrebbe comprimere il nervo.

Sintomi

Il sintomo che caratterizza quanta patologia è il dolore medio inteso che s’irradia dal collo alla mano. Solitamente i sintomi si manifestano con dolore al braccio destro o dolore al braccio sinistro, difficilmente interessa entrambi gli arti. Il collo si mostra rigido nei movimenti di rotazione. Anche la mobilità di spalla e braccio diminuisce.

La mano invece si presenta con un formicolio molto fastidioso e/o una parestesia di alcune dita. Questa condizione inoltre altera il ritmo sonno-veglia, impendendo al paziente di rimanere a letto tutta la notte. Quando la causa della cervicobrachialgia è un’ernia del disco, la sua compressione sui nervi provocherà:

Dolore acuto e costante a braccio, avambraccio, mano, dita

Intorpidimento

Formicolio

Bruciore

Debolezza muscolare

Parestesia

Diagnosticare la Cervicobrachialgia

Per diagnosticare la cervicobrachialgia, oltre ad un esame fisico che comporta una serie di test ortopedici e neurologici, questa patologia viene confermata facendo una risonanza magnetica della colonna cervicale. Prima di procedere ai singoli esami diagnostici che si possono effettuare, il medico analizzerà il quadro globale controllando forza, riflessi e ampiezza del movimento del braccio. Se il dolore che s’irradia lungo il braccio è provocato dall’ernia al disco o da una protrusione, la condizione dolorosa peggiora quando si fa pressione sul collo o si mette in trazione l’arto, il che permette al medico di capire l’origine dei sintomi.

Alcuni test per capire l’origine del dolore comprendono i test di Bakody (alzare il braccio sopra la testa per diminuire il dolore), Brudzinsky (flessione cervicale da sdraiato), Jackson (che consiste nel vedere la risposta del corpo mettendo in compressione il collo e posizionandolo lateralmente). Se all’origine del problema c’è l’ernia del disco posta sul lato destro, il dolore interesserà solo il lato destro del corpo. In caso contrario se la protrusione o l’ernia premono sui nervi dal lato sinistro, il dolore colpirà solo il braccio sinistro.

Ernie molto grosse e centrali possono provocare i sintomi ad entrambe le braccia ma anche alle gambe, condizione però assai rara. Tra gli esami più utilizzati per diagnosticare questa malattia c’è la risonanza magnetica e la TAC, che permettono di avere un quadro generale e ben definito dello stato di salute dei dischi intravertebrali. La radiografia invece non è adatta, tranne nel caso in cui si sospetti una frattura o lo scivolamento vertebrale.

Trattamento

In seguito all’identificazione delle cause, è importante che il Chiropratico sottoponga subito il paziente ad un trattamento per alleviare i sintomi (essendosi accurato della causa ed avendo escluso eventuali contraindicazioni). Le manipolazioni vertebrali si sono avverate molto efficaci nel trattare tale patologia permettendo di decomprimere la radice nervosa e permettere al corpo una guarigione spontanea.