Il nervo sciatico è il nervo più lungo del corpo umano. Comincia nella parte bassa della schiena e si irradia lungo tutto l’arto. Fa parte della classificazione dei nervi misti, poiché deriva dai nervi spinali lombari L4 ed L5 e dei primi tre nervi sacrali S1, S2 e S3. I cinque nervi si uniscono insieme a livello del gluteo e del muscolo piriforme fondendosi e dando vita al nervo sciatico. Fino al ginocchio, questo scende lungo la parte posteriore della coscia, dopodiché si divide percorrendo la parte posteriore e anteriore della gamba, il dorso e la pianta del piede.
La compressione del nervo sciatico e di conseguenza la lombosciatalgia può avere diverse cause che includono:
Dove una delle vertebre si sposta dalla posizione, creando così una pressione sul nervo.
È la causa di circa il 15% dei casi che presentano sciatica.
Nel tratto lombo-sacrale
è una condizione che vede il muscolo piriforme come la causa d’irritazione del nervo passante nelle vicinanze. Questa sindrome solitamente si viene a creare in seguito ad una contrattura o ad un trauma.
Il sintomo più comune è quello del dolore che si irradia dal gluteo, lungo la gamba e può scendere fino al piede. La localizzazione del dolore (zona anteriore/laterale/posteriore della coscia e gamba) dipenderà da quale radice nervosa è compressa al livello della colonna lombare. Di solito la sintomatologia è unilaterale. Il dolore può avere caratteristiche diverse del tipo acuto e penetrante, bruciante o simile a scosse elettriche. Parestesia e formicolii al piede possono essere presenti.
Come per tutte le patologie, anche la diagnosi della lombosciatalgia parte dall’esame obiettivo, anamnesi del paziente e analisi dei sintomi. Si dovrebbe ricorrere ad alcuni strumenti diagnostici come risonanza magnetica nucleare e/o TAC della colonna lombosacrale per poter fare una diagnosi differenziale per altre patologie. L’elettromiografia può essere utile per valutare gli impulsi nervosi lungo il nervo sciatico.
Dopo essersi accertato che la causa della lombsciatalgia possa essere trattata manualmente tramite manipolazioni vertebrali, il Chiropratico mobilizzerà i segmenti vertebrali interessati per diminuire la pressione esercitata sul nervo per poi permettere al proprio corpo di guarire da solo. Una vasta maggioranza ma non tutte le persone rispondono ai trattamenti Chiropratici (ci sono sempre dei casi più difficili!) ed è consigliabile riferire ad un neuro-chirurgo un paziente che non trova miglioramento dopo un ciclo di terapia e vede persistere la sintomatologia.
L’approccio chiropratico non è invasivo, ed è basato sul buon funzionamento biomeccanico della colonna vertebrale.